Negli anni passati sono state formulate diverse ipotesi di riconversione sulle aree oggetto di intervento, nel 2006 dal soggetto privato oggi fallito (Pumex Spa), nel 2007 da esponenti politici locali ed infine nel 2014 da un tavolo tecnico, voluto dall’amministrazione attuale, costituito da professionisti oltre che da associazioni territoriali o da sedi locali di associazioni nazionali.
Le ipotesi di riconversione precedenti, in realtà, hanno dei punti di contatto tra di loro, l’ultimo intervento del 2014 infatti ricalca molti i contenuti rappresentati nel 2007 dalla politica locale. In considerazione delle raccomandazioni e dei divieti espressi dalla Commissione Unesco, resta escluso qualsiasi tipo di attività mineraria nel sito nonostante l’Azienda, con la sua proposta del 2006, avesse tentato di continuare ad esercitare la propria attività di cava, ottenendo concessioni in ampliamento all’interno del cratere di Monte Pelato.
Personalmente ho voluto dare un’altra valenza al progetto; dopo una puntuale attività di ricognizione ed analisi dello stato attuale delle aziende concessionarie, ho volutamente reso partecipe il sistema universitario nazionale, con il coinvolgimento di alcuni atenei qualificati, nonché ho ritenuto opportuno ottenere il supporto di Università straniere mediante la collaborazione dell’Arch. Claudio Lucchesi e della sua struttura (UFO). Tale è la motivazione per la quale sono stati coinvolti il Politecnico di Torino (SITI), il Politecnico di Milano oltre il Dipartimento di Management della Università di Studi di Torino, in quanto ritengo opportuno che qualsiasi tipo di investimento debba passare da una valutazione economica finanziaria e di sostenibilità.
Ritengo infatti che, oltre la visione emersa dal territorio sullo sviluppo di questa vasta area, bisogna anche raccogliere la visione esterna, tenuto conto della valenza paesaggistica e naturalistica del sito oggetto del riconoscimento ottenuto nel 2000 dall’Unesco dalle Isole Eolie.
Da qui la definizione di alcune priorità: la rivendica o riconsegna delle proprietà comunali, le relazioni con la curatela e con le altre autorità pubbliche coinvolte, la messa in sicurezza delle aree di cava, la raccolta di idee progetto ed infine la predisposizione di un progetto di sviluppo turistico dell’intero arcipelago dove inserire questi macro progetti magari anche attraverso dei concorsi di idee internazionali e dopo una selezione effettuata da una giuria qualificata.
Dopo il Workshop tenutosi a Lipari dal 19-24 Settembre scorso, che ha visto come risultato la predisposizione delle prime sei idee progettuali da parte di giovani architetti provenienti da Atenei territoriali (Calabria e Sicilia) assistiti da un nutrito numero di docenti sia nazionali che stranieri, dal 4-8 Novembre si continuerà nello studio e nella predisposizione di idee progettuali con il supporto del Politecnico di Milano, Dipartimento di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni Dipartimento di Architettura e Studi Urbani DASTU, e dell’avvio del Workshop “Between the wrinkles of an unexpected glacier Lipari: discovering the white pumice quarries”. I risultati di questo ulteriore evento verranno presentati a fine aprile primi di maggio 2017, al termine di cinque mesi di studio in laboratorio.
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